Dividendi e royalties
Con l’economia nazionale in crescita, la manovra prevede agevolazioni e un inasprimento del contrasto all’evasione tirana Il ministro delle Finanze albanese all’inizio di ottobre ha presentato alcune anticipazioni sulle misure fiscali previste per il prossimo anno. Le principali novità riguardano la riduzione dell’imposta sui dividendi, un leggero calo della pressione fiscale per i redditi alti e un aumento delle royalties minerarie sulle esportazioni di cromo. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia: a fronte degli incentivi fiscali severità per chi evade il fisco.
Riduzione dell’imposta sui dividendi
L’imposta passa dall’attuale aliquota al 15% a una inferiore, pari all’8%. L’obiettivo del governo è, da una parte, quello di attrarre potenziali investimenti stranieri e, dall’altra, creare un trattamento più favorevole per i dipendenti. Sono previste disposizioni anti-evasione sui guadagni non in conto capitale per i non residenti, ma i dettagli non sono ancora definiti. Il governo ha considerato le tante aziende straniere che, pur operando in Albania, trasferiscono i loro guadagni, pari a una media di circa 250 milioni di euro l’anno, alle loro società madri, senza che il territorio albanese fruisca di questa ricchezza beneficiando del reinvestimento degli utili. In questo modo, tra l’altro, le aziende evitano anche la relativa tassazione, un fenomeno riconducibile alla crisi finanziaria del 2009.
Calo dell’imposta sul reddito
Si ridurrà leggermente la pressione fiscale per i dipendenti di fascia più elevata, principalmente i redditi degli alti funzionari governativi e quelli della pubblica amministrazione. Tale agevolazione è conseguente a una preoccupazione nei confronti dell’aumento dell’evasione fiscale. Nello specifico, dovrebbe essere elevato il limite salariale tassato al 23%, passando da 130mila a 150mila lek, comportando tasse inferiori per circa 15.400 dipendenti pubblici.
Aumento delle royalties minerarie sulle esportazioni di cromo
Questo cambiamento ha come obiettivo quello di andare incontro alle industrie di trasformazione albanesi. Il governo ha pianificato la crescita della percentuale delle royalties sulle esportazioni di cromo di tre punti: si passa dal 6% al 9%, consapevoli che questa misura potrebbe scoraggiare le esportazioni.
Cosa cambia per l’Iva grazie all’ambiente
Tra i progetti presentati c’è anche una significativa riduzione dell’aliquota sul valore aggiunto, il governo sembra che stia ascoltando le richieste delle aziende e, grazie alla valorizzazione della mobilità pulita degli autobus elettrici, in questo settore c’è già una proposta concreta di calo dell’aliquota.
Certo restano delusi altri comparti, in particolare i rappresentanti delle aziende dei prodotti alimentari di base che reclamano un’Iva più bassa per dare la possibilità alle industrie nazionali di emergere, soprattutto considerando che le importazioni, in questo momento, stanno diventando più accessibili per l’aumento del valore del lek rispetto all’euro.
Contrasto all’evasione
In un contesto di ripresa economica nazionale, negli ultimi anni gli uffici finanziari albanesi si sono impegnati con campagne di contrasto all’evasione fiscale, ma purtroppo la pressione fiscale sia per i singoli che per le aziende finora non ha consentito un cambiamento significativo.
In questa fase si inscrive la misura prevista dal pacchetto fiscale 2019 per le imprese. Non potranno più smettere di pagare le tasse se sospendono le attività per lo status di passività, in caso di mancato funzionamento o di non presentazione della dichiarazione fiscale oppure per sospensione della gestione commerciale. Il carico fiscale ha messo in difficoltà numerose piccole imprese costringendole alla chiusura. Dai dati statistici messi a disposizione dall’amministrazione fiscale albanese si evince che, nei primi nove mesi del 2018, sono aumentate del 60% le aziende in passività rispetto allo stesso periodo del 2017 pari a circa 11.200 unità.